Cucinare gli Asparagi | I 7 Errori da Non Fare

Scopriamo come Cucinare gli Asparagi | I 7 Errori da Non Fare, per valorizzare al meglio uno degli ortaggi più buoni, versatili, interessanti ed amati, del panorama gastronomico italiano. Una vera e propria leccornia con la quale è possibile sbizzarrirsi in numerose e fantastiche ricette. Prima, cerchiamo di capire cosa fare e cosa non fare con questo spettacolare ingrediente che la natura è in grado di donarci.

1.Non Approfittare della Stagione

L’asparago è un frutto di stagione che più stagione non si può. La primavera è il momento di maturazione perfetta per quest’ortaggio, che sprigiona una meravigliosa complessità di aromi e profumi.

Il colore deve essere brillante e luccicante, così come la fibrosità e la consistenza. Gli asparagi debbono essere integri e solidi, senza alcuna ammaccatura o segno di vecchiaia.

2.Non Conoscere le Diverse Varietà di Asparagi

Esistono diverse varietà di Asparagi, a seconda del periodo dell’anno, della zona di coltivazione e del paese dove ci troviamo. In Spagna ad esempio, vi sono tantissime varietà e le popolazioni iberiche amano follemente l’asparago.

Esistono gli Asparagi classici, quelli Bianchi e quelli Viola. Ognuno di essi, così come l’asparago selvatico, ha proprietà differenti e un gusto più o meno rimarcato o soave.

In questo caso è bene prestare la massima attenzione al prodotto che abbiamo davanti. Gli Asparagi Bianchi sono ottimi consumati sott’olio, mentre quelli verdi o viola danno il meglio in cotture rapide e veloci.

3.Cucinare Troppo l’Asparago Selvatico

Purtroppo i cambiamenti climatici stanno sempre più mettendo a dura prova le stagioni di maturazione degli ortaggi. Anche l’asparago selvatico è vittima di questa psicopatia tutta creata dall’uomo, che in barba alle regole di natura continua ad affumicare il mondo a tutto spiano.

Ad ogni modo l’asparago selvatico va cotto dolcemente e con poco calore, onde evitare il rischio di affossare il gusto, la consistenza e l’aroma.

4.Non Tagliare la Parte Finale (e Buttarla!)

E’ abbastanza noto che la parte finale degli asparagi è dura e fibrosa e per questo motivo è bene tagliarla con sapienza. Normalmente un taglio di 3-4 cm dovrebbe andare bene e potrete cucinare gli asparagi senza alcun problema.

La parte tagliata, specie con una lettura di riuso e sostenibilità è assolutamente prelibata e deliziosa.

Non buttatela assolutamente. Potete usarla per fare brodi, zuppe, creme o tante altre interessanti ricette. Nulla si spreca!

5.Aggiungere Troppa Acqua alla Crema

Se volete fare una saporita crema di Asparagi, beh, partite con un rigoglioso soffritto, poi aggiungendo lentamente acqua, fate cuocere per 15-25 minuti, a seconda della grandezza e di quanti asparagi abbiamo messo nella casseruola. Il gusto dell’ortaggio è molto forte e intenso quindi cerchiamo di non esagerare con l’acqua. Anzi aggiungiamo una puntina di crema di latte al tutto, se volessimo rendere la nostra ricetta super cremosa.

6.Non Valorizzare Il Prodotto

Per quanto siano buoni gli asparagi non vanno bene con ogni piatto. Esistono ovviamente diversi abbinamenti che consentono a questo magnifico ingrediente di risplendere al meglio. Evitate lavorazioni troppo lunghe o che c’entrano poco. Stufati o stracotti non fanno per nulla parte di questo mondo, così come determinate carni o formaggi. Rispettate sempre un costante equilibrio fra le diverse parti e non avrete sgradite sorprese.

7.Errori di Conservazione e Congelato

Gli asparagi selvatici si conservano per qualche giorno in un recipiente con acqua come i comuni fiori. Quelli classici durano 4 o 5 giorni in frigorifero, poi perdono brio e si afflosciano. Per quanto riguarda il congelato, è sempre meglio utilizzare la verdura fresca, anche se vi sono numerosi prodotti congelati dalla discreta qualità. Noi evitiamo ovviamente di congelarli. Al limite possiamo pensare di congelare la zuppa. Quella si manterrà senza alcun problema.

Quale Vino Abbinare agli Asparagi?

Abbinare un vino agli asparagi non è certo una questione semplice. Dipende ovviamente in primis dalla ricetta. Se l’ortaggio è abbinato a pesce, come ad esempio nel caso di una succulenta Suprema di Baccalà con Asparagi, Pomodorini e Patate, sarà opportuno virare su di un vino bianco fermo con una buona mineralità ed un discreto livello di acidezza. Un Vermentino dei Colli di Luni potrebbe essere un’ottima soluzione, così come una Vernaccia Secca o un Pinot Grigio con discreto corpo. Se volessimo andare all’estero possiamo prendere in considerazione un bel bianco Alsaziano Francese, un Gruner Vetliner Austriaco oppure un ottimo Albarino Spagnolo della Rias Baixas.

Con i vini rossi la faccenda si fa più complicata. Sicuramente è buona norma evitare vini troppi pesanti o strutturati. Essi potrebbero distruggere l’armonia delle note sulfuree dell’ortaggio, vanificando numerose note gustative.

Viriamo quindi su un vino giovane, dalla beva leggera e profumata. Un Montepulciano d’Abruzzo, un Teroldego un Schiava Trentina oppure un Rosso delle Colline Lucchesi potrebbero fare tranquillamente al caso nostro.

Se vogliamo andare sull’estero facciamo una capatina in Francia con un rosso Beaujolais dalla fresca beva.

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