Le Migliori Canzoni dei Pink Floyd

Inglesi,geniali, psichedelici, rock, prog,mistici.I Pink Floyd sono stati tra le band più influenti nella storia della musica.Scopriamo assieme le migliori canzoni dei Pink Floyd.

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I Pink Floyd nascono a Londra nel 1965.
La formazione originale vede come componenti, il cantante e chitarrista Syd Barrett, il bassista Roger Waters, Nick Mason alla batteria e Richard Wright alle tastiere.

Nel dicembre del 1967 si aggiunge al gruppo il chitarrista David Gilmour.

Sin dagli albori, la band sperimenta nuove sonorità e atmosfere musicali, frutto della grande influenza su tutta la band da parte di Syd Barrett, vero e proprio leader durante i primi anni.

Gli anni con Syd Barrett

Il primo album dei Pink Floyd, The Piper at the Gates of Dawn, viene registrato agli Abbey Road, nello stesso lasso temporale in cui i Beatles stanno finendo, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band.

Il disco esce nell’agosto 1967 ed inizialmente non viene considerato a dovere da pubblico e critica.Negli anni verrà acclamato come un vero e proprio manifesto di Prog-Psichedelico, con Syd Barrett che firma il suo capolavoro personale.

Le atmosfere sono dilatate ed eteree, e le sperimentazioni su melodie, arrangiamenti e sound sono semplicemente visionari.

Interstellar Overdrive, è forse il primo esempio di Space Rock, ma anche Flaming, Lucifer Sam, meritano una citazione.

Il tour che segue l’uscita del primo album mette i Pink Floyd davanti al “problema” Barrett.
Il frequente uso di droghe e sostanze psichedeliche, fanno si che il gruppo si metta alla ricerca di un chitarrista che dia manforte a Barrett dal vivo e ingaggiano David Gilmour.

Barrett, nonostante una vacanza rigeneratrice a Formentera, non riesce a vincere i propri demoni, e lascia ufficialmente la band il 6 aprile 1968.

Syd Barrett

Arriva David Gilmour

I Pink Floyd, con Gilmour che prende le redini di “leader”, iniziano un nuovo percorso musicale, più improntato sul rock/progressive.


Il primo passo di forte maturità e grandezza si ha nel 1970, con l’album Atom Heart Mother, manifesto di tutta la genialità della band, sospesa tra assoli millenari, suoni sospesi e atmosfere eteree.

Prima di Atom Heart Mother, i Pink Floyd registrano e pubblicano due album, A Saucerful of Secrets e Ummagumma.

Ambedue due i lavori sono ancora figli del periodo Barrett e sono fortemente sperimentali, tant’è che serviranno alla band per prendere la consapevolezza della giusta strada.

Atom Heart Mother viene pubblicato nell’Ottobre del 1970 e segna un forte impatto nella carriera dei Floyd.

L’omonima traccia strumentale di 23 minuti è una suite di genio e sregolatezza dove la band si lascia trasportare senza inibizioni.

If, Fat old Sun, Summer ’68, Alan’s Psychedelic Breakfast vanno a completare i 51 minuti incisi su vinile.

Il Live @ Pompeii

Nel 1971 i Pink Floyd pubblicano Meddle, un album visionario e moderno, dove echi e spazio onirico si incrociano vicendevolmente.

One of These Days e Echoes, rimangono scolpiti nella storia come due cardini imprescindibili della discografia dei Pink Floyd che pensano sia giunto il momento di fare qualcosa di veramente unico.

Prendendo accordi con le autorità italiane, decidono di esibirsi nell’anfiteatro della mitica Pompei, la città campana devastata dall’eruzione del Vesuvio.

Si decide di suonare e registrarre, senza pubblico e di filmare il tutto.

Il risultato è un concerto unico nel suo genere, per ambientazione e fascino.

Riguardo alla produzione di questo vi sono numerosi aneddoti, come la poca elettricità messa a disposizione dalle autorità italiane, che dovette improvvisare una prolungona dal municipio all’anfiteatro.

Così come la leggenda metropolitana che vuole un camion della band, pieno di attrezzature, puntualmente saccheggiato dagli italici padroni di casa.

Quel che resta è un docu-film, proiettato nel 1974 che consacra sempre di più Waters e soci.

The Dark Side of the Moon

Tornati in studio con un insieme di idee e bozze messe da parte negli anni, nel 1973 i Pink Floyd pubblicano The Dark Side of the Moon.

Considerato uno degli album più importanti nella storia della musica, questo concept album è un’autentico toccasana per l’anima.

Nonostante i temi affrontati siano intensi e forti, le atmosfere che Mason, Wright, Gilmour, Waters, disegnano, portano l’ascoltatore in un piano astrale parallelo.

L’album vede alcuni brani semplicemente pazzeschi, come Breathe, Time, The Great Gig in the Sky, Money, Brain Damage, Eclipse, Us and Them.

La sperimentazione sonora, su synth modulari, echi, effetti e riverberi sarà l’università sonora per molti musicisti negli anni a venire.

Un album da ascoltare obbligatoriamente.

La copertina più famosa della storia della musica

Wish You Were Here e Animals

La vena artistica dei Pink Floyd sembra non avere fine e nel ’75 e ’77 vengono registrati Wish You Were Here e Animals.

Wish You Were Here, è una dedica all’ex compagno Barrett e allo stesso mette in evidenza temi come la solitudine e l’industri musicale.

Proprio Barrett, durante le registrazioni di Shine on your Crazy Diamond, comparve in studio di registrazione, lasciando increduli ed esterrefatti gli altri membri, che non avevano più contatti con lui da tempo.

Barrett era in condizioni psico-fisiche molto precarie e la l’avvenimento scosse non poco i Pink Floyd.

«Sono molto triste per Syd. Naturalmente egli fu molto importante e la band non sarebbe neanche mai nata senza di lui, perché era lui che scriveva tutte le prime canzoni. Niente sarebbe successo senza di lui, ma, ugualmente, niente sarebbe potuto continuare con lui nel gruppo a causa dei suoi problemi.»

Roger Waters

Dal punto di vista artistico, Wish You Were Here, è un altro straordinario lavoro, con vere e proprie miliari, come l’omonima titletrack, Have a Cigar, ma soprattutto la pazzesca Shine on Your Crazy Diamond.Una incredibile suite, dove Gilmour diventa DIO.

Con Animals, i Pink Floyd tornano su orizzonti prevalentemente progressive, andando ad affrontare temi sociali e politici forti e impegnati.

L’ispirazione per il disco fu il romanzo di George Orwell, “La Fattoria degli Animali“.

Le tracce del disco hanno tutti nomi di animali: Sheep, Pigs, Dogs.

L’album, oltre a essere una forte critica alla società inglese di quell’epoca, segna anche la prime frizione interne alla band, con Roger Waters che poco più tardi nel 1979 allontanerà Wright.

The Wall

The Wall, undicesimo album dei Pink Floyd viene pubblicato nel 1979.

Il disco, pubblicato come doppio album, narra la storia di una rockstar “Pink”, che a causa di varie vicissitudini umane si costruisce un “Muro” per sfuggire al tetro mondo.

Il disco è un enorme successo in tutto il mondo.

I temi affrontati e l’incredibile sequenza musicale che ne deriva, ergono The Wall e i Pink Floyd come delle assolute star mondiali.

Another Brick in The Wall, Mother, Hey You, Confortably Numb, Stop, The Trial, The Thin Ice, sono solo alcune delle canzoni capolavoro di questo immenso prodigio artistico.

The Wall va in vetta in quasi tutte le classifiche e i Pink Floyd decidono di farne anche un film, con protagonista Bob Geldof.

Quella dei Pink Floyd ormai non è più solo musica, ma un insieme di messaggi umani e sociali connessi ad una comunicazione artistica.

Pink Floyd – Another Brick in The Wall

Gli anni 80 e l’addio di Waters

Gli anni 80, si aprono con i Pink Floyd orfani di Richard Wright, licenziato da Waters e una serie di dissidi interni sempre più forti.

Nel 1983 esce “The Final Cut“, album apprezzato sia da critica che pubblico.

Il disco, considerato quasi come un esperimento solista di Waters, ( il retro del disco cita: “by Roger Waters, performed by Pink Floyd” ) affronta tematiche forti e spinose, come la guerra delle Falkland, combattuta un anno prima dal governo inglese di Margaret Thatcher.

The Fletcher Memorial Home, The Gunner’s Dream, Not Now John, Two Suns in the Sunset, le tracce più importanti del disco.

Il lavoro della band continua fino all’85 quando Roger Waters lascia la band:

«Eravamo consapevoli che prima o poi Roger ci avrebbe comunicato che sarebbe andato via. Sia io che David Gilmour ci aspettavamo quel momento già da tempo e sapevamo che saremmo comunque andati avanti […] Diciamo che per certi versi è come quando è morto Stalin, c’è voluto un po’ di tempo per recuperare da quella situazione, un periodo che è durato tre o quattro anni.»

Nick Mason

L’era Gilmour-Mason-Wright

I Pink Floyd superstiti, vinta la causa per i diritti d’autore sul nome, tornano in studio nel 1986, affiancati da diversi sessionman e turnisti.

Il risultato è A Momentary Lapse of Reason, pubblicato nel Settembre 1987.

L’album, rispolvera atmosfere più retro e la band, seppur a proprio agio, sembra aver perso un pò di smalto.

Nel 1994 esce The Division Bell, album anch’esso particolare e con una forte carica emotiva.

Entrambi i dischi, avranno recensioni contrastanti da parte della critica, ma verranno apprezzati dal pubblico, grazie a brani come: High Hopes, Learning to Fly, Marooned, The Dogs of War, Signs of Life.

Il Live @ Venezia

L’incredibile Live a Venezia

Nel 1989 durante il A Momentary Lapse of Reason, i Pink Floyd organizzano uno spettacolare concerto galleggiante nella laguna di Venezia.

200.000 spettatori assistono entusiasti all’esibizione e oltre 100 milioni di persone seguono l’evento dal vivo trasmesso dalla RAI.

La Reunion al Live 8

Nel 2005, il mondo della musica, organizza una grande manifestazione collettiva per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema ambientale: il Live 8.

Sui palchi di tutto il mondo si alternano i più grandi artisti del passato e del momento e i Pink Floyd si riuniscono dopo 20 anni.

Le migliori canzoni dei Pink Floyd

  • Astronomy Domine – 4:10 (Syd Barrett)
  • See Emily Play – 2:47 (Syd Barrett)
  • The Happiest Days of Our Lives – 1:38 (Roger Waters)
  • Another Brick in the Wall (Part 2) – 4:01 (Roger Waters)
  • Echoes – 16:30 (David Gilmour, Nick Mason, Roger Waters, Richard Wright) 
  • Hey You – 4:39 (Roger Waters)
  • Marooned – 2:02 (Richard Wright, David Gilmour) – versione ridotta
  • The Great Gig in the Sky – 4:39 (Richard Wright)
  • Set the Controls for the Heart of the Sun – 5:20 (Roger Waters)
  • Money – 6:29 (Roger Waters)
  • Keep Talking – 5:57 (David Gilmour, Richard Wright, Polly Samson)
  • Sheep – 9:46 (Roger Waters) – versione ridotta
  • Sorrow – 8:45 (David Gilmour)
  • Shine On You Crazy Diamond (Parts 1-7) – 17:32 (David Gilmour, Roger Waters, Richard Wright)
  • Time – 6:48 (Nick Mason, Roger Waters, Richard Wright, David Gilmour)
  • The Fletcher Memorial Home – 4:07 (Roger Waters)
  • Comfortably Numb – 6:53 (David Gilmour, Roger Waters) – versione estesa con la parte finale di Bring the Boys Back Home
  • When the Tigers Broke Free – 3:42 (Roger Waters)
  • One of These Days – 5:14 (David Gilmour, Nick Mason, Roger Waters, Richard Wright) 
  • Us and Them – 7:51 (Roger Waters, Richard Wright)
  • Learning to Fly – 4:50 (David Gilmour, Anthony Moore, Bob Ezrin, Jon Carin)
  • Arnold Layne – 2:52 (Syd Barrett)
  • Wish You Were Here – 5:20 (David Gilmour, Roger Waters)
  • Jugband Blues – 2:56 (Syd Barrett)
  • High Hopes – 6:59 (David Gilmour, Polly Samson) – versione ridotta
  • Bike – 3:24 (Syd Barrett)

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Curiosità:Cosa significa Pink Floyd?

Pink Floyd, venne scelto da Syd Barrett e non altro che l’unione dei nomi di battesimo di due bluesmen americani , Pink Anderson e Floyd Council.

Pink+Floyd= Pink Floyd

Quindi cosa significhi veramente Pink Floyd nessuno lo può sapere, o meglio, solo Syd Barrett poteva saperlo.

Grazie per aver letto le migliori canzoni dei Pink Floyd